Presentazione del libro Onore al sintomo

Intervento di Gabriella Ripa di Meana, introduzione di Giulia Lorenzini

Onore al sintomo. Vale la pena chiedersi che cos’è il sintomo e perché onorarlo. La parola sintomo ha una connotazione prettamente medica, come ricorda l’autrice è un indice, un segnale, qualcosa che sta con qualcos’altro e che va interpretato. Ma pare anche che il sintomo sia un ricercato speciale. Già, perché se prima il sintomo, come la sua stessa radice etimologica ricorda, sin-tomo, poteva significare un accadere con e dunque implicava un tomo, un grumo, un legame non solo in se stesso, ma anche con l’altro, con un esperto, che attraverso l’ascolto e l’esperienza particolare del paziente arrivava ad una diagnosi o comunque ad una interpretazione di quel particolare accadere, oggi tramite le moderne tecniche di diagnosi come TAC, Risonanze Magnetiche, Test, non solo l’esperienza della persona che lamenta una sofferenza è pressoché inutile, ma anche la figura stessa del medico è portata all’estinzione. Sostituito da macchinari o metodi preventivi lo stesso medico diviene un ingranaggio qualunque della potente macchina scientista.